Informazioni
Le sonate proposte all’ascolto, composte allo scadere della seconda metà del ‘700, costituiscono un caposaldo dello sviluppo del virtuosimo strumentale, contribuendo, compositivamente, al netto distaccarsi dai formalismi barocchi verso la sinteticità settecentesca. Vivono pertanto di questa spinta all’abbandono della struttura contrappuntistica, di derivazione barocca, verso la maggior rarefazione armonica, anticipatrice dell’emergente classicismo.
Crediti
Gianpiero Zanocco - violino
Federico Toffano - violoncello
Donatella Busetto - cembalo