In questa celebrazione sonora tra Cenacolo Musicale e l'ensemble Ars Vulgaris, ci immergeremo nel ricco e affascinante universo della musica barocca ispanoamericana, un viaggio attraverso melodie incantevoli e ritmi che hanno affascinato il pubblico per secoli.

Details

Programma

Los Canarios (Giovanni Girolamo Kapsberger)
Cantos de Pilón Dos (Soledad Bravo)
Pajarillo verde (canzone popolare venezuelana)
Polo Margariteño (Guardame las Vacas) (Luis de Narvaez)
Tonada del Chimo (Codex Trujillo Perù)
Lanchas para bailar (Codex Martinez Compañon)
La Llorona
El Lobo del Bosque (Ars Vulgaris)
Tonada del Cabrestero (Simón Díaz)
Tabú (la nuova proposta dalla música tribal Cubana)
El Pajarillo Y Chipola (variazioni strumentali)
Cachua serranita (Codex Martinez Compañon)
El Currucha (canzone popolare venezuelana)

Francesca Biliotti, contralto
Robindro Nikolic, chalumeau, duduk
César Alejandro González, viola e cuatro venezuelano
Donatella Busetto, organo e clavicembalo
Francesco Savoretti, percussioni
Alvise Seggi, contrabasso

Presentazione


Il Barocco ispanoamericano, con le sue melodie ornate, armonie raffinate e strumentazione elaborata, ha fiorito tra il XVII e il XVIII secolo. Sebbene la tradizione barocca europea sia ben conosciuta e celebrata, quella ispanoamericana resta una gemma nascosta, custode di composizioni straordinarie che meritano attenzione.

Questo periodo, nelle colonie spagnole dell'America Latina tra il XVI e il XVIII secolo, ha assistito alla fusione delle tradizioni musicali europee con le culture indigene e le influenze africane, dando vita a uno stile musicale unico e vibrante. La caratteristica più evidente di questa musica è la sua strumentazione ricca e diversificata, con l'apporto di strumenti europei come l'organo e il clavicembalo, accanto a quelli indigeni e africani come il charango e le maracas. Questa fusione ha creato un suono accattivante e distintivo, autentica espressione culturale della regione.

Il repertorio barocco ispanoamericano comprende forme e generi musicali diversificati. Il villancico, una composizione corale spagnola che mescola temi sacri e profani, spesso eseguita durante le feste religiose, è un esempio eloquente di fusione culturale. La cantata, con esecuzioni vocali solistiche e accompagnamento strumentale, esplora temi religiosi con melodie espressive e profonde emozioni. Parlando di questa musica, non possiamo tralasciare la ricca tradizione della musica vocale indigena, che si fonde in modo armonioso con lo stile barocco. Le lingue native, come il nahuatl, il quechua e il guaranì, si intrecciano nelle opere corali, conferendo un carattere distintivo e accattivante alle composizioni.

Il programma di stasera ci condurrà attraverso una selezione di brani provenienti da varie regioni dell'America Latina, evidenziando la fusione unica di tradizioni musicali europee, indigene e africane. Un omaggio particolare a Martínez Compañón, vescovo spagnolo e mecenate della musica, che ha contribuito significativamente alla conservazione e documentazione della musica barocca nella regione di Trujillo, Perù, nel XVIII secolo. La sua dedizione alla cultura locale si manifestò nella creazione dell'Archivio musicale di Trujillo, un tesoro che comprendeva oltre 1.400 brani, testimoniando la sua fondamentale preservazione del patrimonio musicale dell'epoca.